Armi e soldi falsi a casa di un insospettabile: nel trolley un milione in banconote contraffatte
Un 30enne incensurato arrestato dalla Squadra mobile ad Adelfia: nella sua abitazione, gli agenti hanno scoperto il denaro e dieci pistole pronte all'uso
Quasi un milione in banconote false, in tagli da 50 e 20 euro, pronte ad essere smerciate sul territorio di Bari e provincia, con conseguenti danni per consumatori e commercianti. Ad operare l'ingente sequestro - uno dei più grossi finora avvenuti in Puglia - gli agenti della Squadra Mobile di Bari, guidati dal dirigente Annino Gargano, che hanno arrestato, ad Adelfia, un 30enne barese, Michele Bratta, incensurato e disoccupato, accusato di detenzione abusiva di armi clandestine, parti di esse e munizioni, e detenzione ai fini della spendita di banconote false.
In casa banconote contraffatte e armi
Nell'ambito di attività investigative legate in particolare alla presenza di armi sul territorio, gli agenti della Sezione criminalità organizzata
L'arrestato e le indagini su possibili legami con la criminalità
Trent'anni, incensurato e disoccupato (soltanto un lontano precedente, con un coinvolgimento in un'indagine per truffa) Bratta era, in sostanza, un "soggetto sconosciuto" alle forze dell'ordine. E proprio per questo - ritengono gli investigatori - potrebbe essere stato scelto come "cupa vivente" per nascondere arsenale e banconote. Proprio in questa direzione si muovono ora le indagini: capire se e a quale gruppo criminale il 30enne fosse legato. Di recente trasferitosi ad Adelfia - hanno ricostruito gli investigatori - Bratta frequentava abitualmente Bari, muovendosi in particolare tra Japigia, San Pasquale e Carrassi. Nel suo 'profilo', anche una parentela con esponenti di spicco della criminalità di Japigia. Se si tratti solo di un legame familiare, o anche di altro genere, saranno le indagini a dirlo.
Le armi modificate
Di certo c'è un altro elemento che gli investigatori riconducono alla criminalità organizzata barese: il ritrovamento di armi modificate, spesso
Il denaro contraffatto e le indagini per risalire alla stamperia
E poi ci sono le banconote contraffatte. Quasi un milione: 956.180 euro, per la precisione. Banconote di ottima fattura - sottolineano gli investigatori - alla vista e al tatto difficili da smascherare, fedelissime alle autentiche per colore e ologrammi. Ora le indagini dovranno far chiarezza sulla provenienza di questo denaro: l'elevata qualità lascerebbe pensare alle stamperie campane, concentrate in particolare nel napoletano e nel salernitano, ma non è escluso che la centrale del falso si trovi proprio in Puglia. Quel che è certo, invece, è che l'acquisto di una tale quantità di denaro contraffatto presuppone anche un'alta disponibilità di contante. In media, una partita di banconote contraffatte può arrivare a costare anche il 30% del valore nominale delle stesse: una somma ingente che - ancora una volta - fa pensare alla presenza, dietro il ritrovamento, di un gruppo criminale organizzato, dotato anche di una sua forza economica. Ulteriori indagini cercheranno di accertare, inoltre, se le banconote false siano state in parte già 'smerciate' e immesse sul mercato.
*Ultimo aggiornamento ore 14.50