Cronaca

Carnevale di Putignano, al via l'edizione 2017: i sette grandi carri in gara

Presentato, questa mattina, il tradizionale appuntamento che vede la cittadina barese protagonista. Tra le novità di quest'anno c'è il ticket d'ingresso per le quattro sfilate

Grandi sfilate, musica, concerti, libri e tanti eventi correlati: è stata presentata, questa mattina, la 623ma edizione dello storico Carnevale di Putignano che vedrà il clou, nella cittadina barese, con le classiche quattro sfilate dei sette carri allegorici realizzati dai maestri cartapestai. Un appuntamento classico della tradizione pugliese capace di richiamare, ogni anno, migliaia di visitatori e appassionati. Gli appuntamenti da cerchiare sul calendario saranno, come sempre, tre domeniche (il 12, il 19 e il 26 febbraio), e la festa finale del 18, martedì grasso: "Quest’anno il tema cui si sono ispirati i carristi sono i “mostri” – spiega Giampaolo Loperfido, presidente della Fondazione del Carnevale di Putignano – e la mostruosità, in un anno così complesso per il nostro Paese, è da intendersi sotto diverse sfaccettature". La principale novità di quest'anno, però, è che per assistere alle sfilate si pagherà un biglietto: 5 euro per quelle del 12 e del 28 e 10 euro per quelle del 19 e del 26. Previsti sconti per i gruppi con minimo 25 persone e i ragazzi con meno di 14 anni. Entrano gratis i bambini più bassi di 1,30 cm.

Sono sette i carri allegorici preparati con cura e meticolosità dai maestri cartapestai. Un lavoro certosino e di grande abilità fatto di segreti che si tramandano da generazion, creatività e occhio critico verso la contemporaneità e il quotidiano. Ecco, nel dettaglio, i sette lavori dell'edizione 2017

MOSTRUOSA IGNORANZA - Associazione Carta…pestando/Gruppo N.G.M.: "In un mondo multimediale e tecnologico - si legge nella scheda tecnica - dove la conoscenza e la cultura sono accessibili a tutti attraverso una corretta ricerca e la giusta informazione, l’ignoranza non è una condizione che ci spaventa più di tanto. Una mostruosità in realtà non percettibile, né definibile, ma che ci deve interessare e spaventare non poco, essendo una condizione che ha sottomesso e sottomette persone e popolazioni intere, creando degrado civile anche nelle società più evolute. Ed ecco quindi che, nell’idea allegorica dell’opera proposta, s’immagina un bambino che, sorretto sempre più dalla voglia del sapere e dalla curiosità del conoscere, va contro gli stereotipi di un mondo ignorante dominato da orribili spettri. Creature, dal piccolo cranio e dalle sembianze grottesche, che si nutrono di ogni forma e tipo d’ignoranza per seminare paura e regressione".

SELFIE DELLA GLEBA -  Associazione cArteinregola: "Viviamo nell'epoca degli smartphone, - spiegano i creatori del carro - nell'era del web e dei social network che stanno cambiando le abitudini di tutta l'umanità, tanto radicalmente da sconvolgere gli equilibri culturali, sociali ed antropologici, le relazioni nelle vite personali e comunitarie. In tutto il pianeta, e nelle medesime modalità, si osservano persone intente a guardare gli smartphone che, stregate dagli schermi luminosi, non si rendono conto di quello che accade attorno. Ma da cosa è ipnotizzata l'umanità intera? Un universo virtuale e parallelo sempre pronto ad accarezzare l'ego, un mondo irresistibile in cui apparire continuamente, mettendoci in mostra e rendendoci inconsapevolmente mostri, un vortice che risucchia e incatena riducendoci in servi o meglio -per giocare con un neologismo- in 'selfie della gleba' di coloro che a livello planetario gestiscono il business delle nuove tendenze".

RIBELLIONE SELVAGGIA (L’UOMO: IL VERO MOSTRO) - Associazione La Maschera: "L’uomo - affermano i creatori dell'opera -  ha acquisito col tempo la consapevolezza della propria supposta unicità e superiorità nel mondo, ergendosi a supremo essere di tutte le creature. Cercando di piegare al suo volere tutto quello che lo circonda, è divenuto un mostro egli stesso, una belva feroce e terrificante. Il cacciatore fiero e temerario si trasforma allora nella bestia da catturare e ingabbiare. L’efferatezza delle sue azioni e la scelleratezza dei suoi pensieri lo dipingono come il mostro moderno, una strana creatura «con solo due braccia e due gambe, dalla pelle così nuda e glabra» che minaccia la vita degli altri animali, costretti a rinchiuderlo per preservare la propria esistenza".

ISTINTO ANIMALE - Associazione Carta & Colore: "Un’opera che invita a riflettere sul tema del femminicidio. - raccontano i realizzatori - Una ricerca ISTAT del 2015 ha riportato dati agghiaccianti sul triste fenomeno: almeno 6 milioni e 788 mila donne hanno subito, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale, dentro o fuori la famiglia. Il fatto che questi freddi numeri si riferiscano ai soli casi denunciati la dice lunga sulle storie d’amore criminale che, ancora, scorrono nascoste tra i muri delle case delle nostre città. Le cronache di tutti i giorni ci riportano storie di donne strappate alla vita dall’istinto animale dei loro uomini, rappresentato nel carro allegorico da un grande animale, un gorilla feroce, veemente e prepotente. Quasi invincibile, incarna la convinzione di quegli uomini che credono di agire con la scusa dell’amore".

SI…PUÒ…FARE! - Associazione Conlemani: " 'Si può fare' è la famosa frase pronunciata dall’attore Gene Wilder (scomparso nel 2016) nei panni dello scienziato nel film Frankenstein Junior , capolavoro comico di Mel Brooks, quando decide di riportare in vita la “mostruosa” creatura. Contestualizzandola nel periodo storico in cui è uscito il film - si legge nella spiegazione del carro - più di trent’anni fa, la frase risuona come l’esaltazione della scienza nell’attuare l’improbabile e assurdo esperimento di generare la vita, compito prioritario ed esclusivo della natura. Se questo compito, inoltre, è affidato all’elettricità generata dai fulmini e a qualche portentoso macchinario di laboratorio, non possiamo che sorridere di fronte alla “semplicità” del passato. Alla disarmante utopia di ieri, si contrappongono oggi gli esperimenti genetici con la manipolazione del DNA attraverso i quali, oltre la delicata questione etica e morale, il rischio di generare mostri è latente. La frase “Si può fare”, allora, si carica d’inquietanti responsabilità e avvalla il sogno di onnipotenza che ancora persiste nell’uomo".

CHI HA TEMPO…NON ASPETTI TEMPO - Associazione Falsabuco, tradizione e innovazione: "Il viaggio nel tempo. Il viaggio tra epoche differenti è possibile grazie a una macchina del tempo, un ingegnoso veicolo in grado di traghettare lo scienziato pazzo oltre i limiti fisici e temporali. Lo scienziato attraversa un passato 'mostruosamente brutto', rappresentato da una coltre scura di nubi, generate da ciminiere inquinanti che rendono l’aria nociva e irrespirabile. Il vero mostro del passato è, quindi, quello chimico delle emissioni, che distrugge l’ambiente e rompe l’equilibrio dell’ecosistema terrestre. A rendere tenebroso e inquietante il passato c’è anche la desertificazione, il disboscamento e l’estrazione del petrolio tramite pozzi petroliferi. Il futuro - aggiungono i realizzatori dell'opera - è il 'mostruosamente bello' raffigurato da cinque bambini, rappresentanti i cinque continenti, uniti nel sostenere e valorizzare le risorse del nostro pianeta. Bambini che simboleggiano le speranze del futuro e il sogno di un mondo governato da valori positivi e dal rispetto nei confronti della Terra.

MOSTRUOSA…MENTE UMANA - Associazione Arcas Franco Giotta: "La mente umana può generare mostri? - si interrogano i creatori del carro - . Sì, capace di utili e geniali scoperte, di ampie visioni artistiche, ma persa nel labirinto meccanico dell’evoluzione. In questo meccanismo, innovazioni e invenzioni si ritorcono contro, imprigionandola in un percorso enigmatico di possibili o improbabili uscite. Omicidi, terrorismo, uxoricidio, ingordigia, sete di potere. Sono tutte espressioni della follia che la mente umana può partorire nella sua forma degenerata e bestiale. Una mente entrata in un labirinto nel quale non riesce a ritrovare la ragione. Siamo l’ennesima preda del Minotauro?"


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