Cronaca

Bari vecchia dice addio a Giovanni Genchi, uno degli ultimi superstiti dell'esplosione al porto del 9 aprile '45

Nel 2019 aveva ricevuto il Nicolino d'oro. A dare notizia della sua scomparsa è il presidente dell'Acli Dalfino, Michele Fanelli: "Perdiamo un figlio della città vecchia a cui è legata una parte della memoria storica di Bari"

Giovanni Genchi con l'assessora Carla Palone, in occasione della consegna del Nicolino d'oro nel 2019 (foto Fb Carla Palone)

Bari vecchia piange la scomparsa di Giovanni Genchi, "barese doc" e uno degli ultimi superstiti "della tragica esplosione al porto di Bari del 9 aprile del 1945". A dare notizia della scomparsa di Genchi, "figlio della città vecchia a cui è legata una parte della memoria storica di Bari", è in una nota il presidente dell'Acli Dalfino, Michele Fanelli.

Quella mattina del 1945 Giovanni, poco più che ventenne, era nel porto di Bari dove lavorava con suo padre e i suoi fratelli. Intorno a mezzogiorno la terribile esplosione: un piroscafo statunitense, il 'Charles Henderson', carico di merci per le truppe alleate e di materiale bellico, saltò in aria, per cause mai chiarite, durante le operazioni di scarico. La deflagrazione provocò circa 360 morti tra lavoratori del porto, militari e civili a bordo della nave e 1730 feriti, e pesantissimi danni al porto e a Bari vecchia. 

"Il giovane Giovanni - ricorda Fanelli - sia pur ferito, si prodigò nel salvare altre vite umane", fino a quando "stremato dalla fatica cadde in mare, raccolto, e messo su di un carro carico di cadaveri", diretto a Bitonto, dove poi si accorsero che era ancora vivo e lo curarono. "Quell'esperienza - sottolinea Fanelli - ha segnato in maniera indelebile tutta la sua vita, ma non gli è stata mai riconosciuta nessuna onorificenza, solo nel 2019 gli è stato assegnato il 'Nicolino d'oro'".

"Uomo di sani principi e grande lavoratore - prosegue nel suo ricordo Fanelli - è stato uno degli storici portatori dei misteri, portando per moltissimi anni 'Il Calvario'. Legato alla sua Bari vecchia e alle sue tradizioni, ne era fiero testimone. Anche la gente umile e semplice come Giovanni Genchi ha scritto una pagina della storia cittadina - conclude Fanelli - e a lui il Circolo Acli Dalfino rende doveroso omaggio".

(aggiornato il 2 dicembre 2020 alle 21.11)


 


Si parla di