Cronaca

Porta a porta, il centrodestra fa i conti al Comune: "Risparmi per 5 milioni. Tari, salasso inutile"

I costi della futura introduzione del sistema di raccolta nella zona Nord di Bari sono stati analizzati dall'amministratore dell'Asa, municipalizzata dei rifiuti di Tivoli: "Vantaggi enormi, perchè aumentare le tasse?"

"Da due anni e mezzo chiediamo di trasformare il sistema di raccolta e gestione dei rifiuti con il porta a porta e la tarrifazione puntuale. Ciò permetterebbe di ridurre la Tari ma, incredibilmente, ci dicono che è il contrario. Per noi è inaccettabile". A fare i conti della differenziata in città è il centrodestra al Comune di Bari, analizzando i costi d'avvio e a regime del sistema porta a porta, in arrivo nei prossimi mesi nei quartieri nord del capoluogo, da Santo Spirito a San Cataldo, coinvolgendo circa 100mila cittadini. Le cifre, in questo caso, sono diverse tra Palazzo di Città e l'opposizione: i primi avrebbero rilevato un variazione di costo, nel primo anno, di circa 2,6 milioni di euro. I consiglieri di centrodestra, Giuseppe Carrieri, Filippo Melchiorre e Fabio Romito, hanno invece invitato, questa mattina, un esperto per dimostrare il contrario.

A snocciolare dati e numeri è stato l'ingegner Francesco Girardi, 39enne amministratore dell'Asa, l'azienda municipalizzata di raccolta rifiuti del Comune di Tivoli, in provincia di Roma, tra le realtà più efficaci in Italia per lo smaltimento e il riciclo: "Ho fatto una semplice analisi preliminare - ha spiegato - sui 100mila abitanti dei quartieri baresi interessati al porta a porta. Mi sembra che sia quasi ingiustificato chiedere un incremento della Tari. Tenendo conto di un minimo di 50% di differenziata col nuovo sistema, i vantaggi economici attesi per il mancato smaltimento in discarica, ovvero 154 euro a tonnellata e la vendita di alcuni materiali, sono di circa 5 milioni al lordo di alcuni costi complessivi come l'acquisto dei mezzi, ammortabile a 500mila euro all'anno per 7 anni. Mi chiedo come sia possibile valutare un aumento da 2,6 milioni di costi".

Dati e numeri alla mano, Girardi ha spiegato come trasformare una cittadina con il 10% di differenziata in un modello nazionale: "Inizialmente - racconta Girardi - abbiamo avviato un rapporto importante con i cittadini: fin da subito abbiamo aperto le buste e visto cosa c'era nei sacchi indifferenziati. In questa maniera è stato possibile incentivare le persone a fare la differenziata. Nei quartieri limitrofi al centro è stato avviato il porta a porta, creando zone di conferimento per raee (rifiuti da apparecchiature elettroniche ed elettriche, ndr) e ingombranti, fornendo sconti da spendere nei negozi locali. La città, negli ultimi mesi del 2016 ha raggiunto un primato di 4,7 kg pro capite di raee e 11 kg di ingombranti a cittadino conferiti annualmente. Tra le altre iniziative utili, ad esempio, voglio citare la doggy bag, ovvero gli avanzi dei pasti nei locali con due tipi di contenitori e di buste di cartone ai ristoranti. Gli stessi camerieri invitavano i turisti e gli avventori a utilizzare le 'scatole' per portarsi a casa i resti e facilitare lo smaltimento dell'organico".

A fronte di un case history di successo, il centrodestra chiede di seguire l'esempio laziale: "Dobbiamo capire - ha affermato Carrieri -  quali sono e risolvere le criticità dell'Amiu. I costi previsti per il porta a porta sono totalmente  ingiustificati e li stiamo analizzando. Controlleremo i conti dell'azienda per capire dov'è l'inghippo. Per noi è inaccettabile". Romito, invece, sposta l'attenzione su un aspetto in particolare: "A noi non è sfuggito che per le utenze commerciali baresi l'aumento  della Tari c'è stato ed è sensibile. Sulle ristorazioni c'è almeno un euro in più di incremento sulla quota da moltiplicare per la grandezza dell'attività. Grazie a tutte le buone pratiche dell'ingegner Girardi, che presenteremo in Comune, abbiamo dimostrato all'amministrazione che si può migliorare un servizio senza tartassare i cittadini".


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