Carbonara, vandali nella scuola materna: forzano le finestre e urinano nei bicchieri portacolori
L'episodio alla 'Nicholas Green': lunedì mattina l'amara scoperta delle insegnanti, prima che i piccoli entrassero in aula. Su Facebook la denuncia dei genitori: "E' una vergogna"
Sono entrati in azione probabilmente di sera, durante il fine settimana, prendendo di mira l'aula più lontana dalla strada, in modo da poter agire indisturbati. Attraverso le grate, sono riusciti a manomettere le finestre, e dopo averle aperte, hanno fatto pipì sul mobile posizionato proprio sotto il davanzale, dove erano appoggiati i bicchieri portacolori utilizzati dai bambini per le attività didattiche.
L'assurdo atto vandalico è accaduto nella scuola materna 'Nicholas Green', in via Ardigò, a Carbonara. A fare la scoperta, lunedì mattina, insegnanti e personale scolastico, fortunatamente prima che i piccoli - bambini di 3, 4 e 5 anni - arrivassero in aula. "Abbiamo accolto i bambini in un'altra sala - racconta Annetta Sciacqua, una delle insegnanti della sezione coinvolta dall'episodio - ma abbiamo comunque cercato di spiegare ai bambini, in maniera semplice, cosa fosse accaduto. Anche perchè loro ci facevano domande, ci chiedevano dove fossero i loro bicchieri portacolori personalizzati con il contrassegno. E allora abbiamo cercato di dire loro quello che era successo, e che qualcuno senza senso civico aveva danneggiato i loro contenitori". E così, proprio ins
Dell'episodio, oltre ai carabinieri, è stato informato anche il Municipio, oltre ai genitori, che hanno fatto circolare sui social un avviso per denunciare il fatto, invitando i cittadini del quartiere "a non lasciare nell'indifferenza questi comportamenti, e a denunciare quando si assiste a certi scempi senza alcuna esitazione". Intanto, il messaggio "dei bambini e delle maestre della sezione" resta appeso alla finestra. Chissà se dall'altra parte, quei ragazzi che si sono 'divertiti' a violare spazi e giochi della scuola, lo recepiranno.
Si parla di
- Ceglie del Campo
- Via Ardigò