Cronaca

Villaggio Trieste, terra di nessuno: "Per il Comune non esistiamo"

Fogna intasata, strade e illuminazione da rifare, nessun servizio. Venticinque palazzine a due passi dallo Stadio della Vittoria nel degrado da anni

"Cosa abbiamo da chiedere al Comune? Nulla, tanto per loro non esistiamo": al Villaggio Trieste, piccolo quartiere con vista sulla Fiera del Levante e lo Stadio della Vittoria, il tempo trascorre lento, così come le Istituzioni sembrano lontane. Pochi servizi e tanti problemi da risolvere, tipici di una periferia abbandonata: strade e marciapiedi da rifare, illuminazione carente con pali arrugginiti e pericolosi, fogna bianca inesistente e allagamenti ogni qual volta che piove. L'area delle 25 palazzine, costruite negli anni '50 per ospitare i profughi italiani provenienti dagli ex territori appartenenti all'Italia ceduti al termine della Seconda Guerra Mondiale, ha bisogno di interventi decisi sul piano urbanistico e di recupero sociale, come auspicato da anni dalle trecento famiglie residenti, molte delle quali di origine istriana, dalmata e greca, ognuna con una loro storia da raccontare.

La manutenzione delle strade interne, intasate quando ci sono Campionaria e concerti, è spesso affidata all'autogestione: "Curo ogni giorno il mio albero di limone - racconta il signor Alessandro - ma anche l'erba e qui, quando piove, diventa una palude. C'è anche un pozzetto per la fogna pericolante e l'asfalto non viene rifatto da decenni. Non sappiamo più a chi rivolgerci visto che Comune e Arca si rimpallano la competenza". Molte delle abitazioni sono state riscattate nel corso degli anni, ma i suoli sarebbero di pertinenza delle Case Popolari. Il confine è evidente quando si oltrepassa la parrocchia di San Enrico, oltre la quale, lo stato del manto stradale e dei marciapiedi è decisamente disastrato.

Il parroco, Don Giorgio, cura anche da sè il giardino adiacente, intitolato a Don Tonino Bello, ma non ce la può fare da solo: "Le piante dovrebbero essere potate e c'è una grande quantità di foglie cadute da portar via. Le giostre necessitano di manutenzione e sono pericolose per i bambini. La sera, tra l'altro, alcuni senza tetto restano a dormire scavalcando la recinzione", un'ulteriore problema che si va ad aggiungere ai furti e alle occupazioni abusive di appartamenti nelle palazzine del villaggio. Una terra di nessuno le cui voci sembrano non importare.


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