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"L' Agnello di Dio", spettacolo di una donna e il suo atto di resistenza alla perdita in scena al Kismet

Compagnia CasaTeatro
L’Agnello di Dio

con piera del giudice e noemi alice ricco da un'idea di piera del giudice drammaturgia e regia lello tedeschi luci roberto de bellis cura roberta rizzi, marilù ursi
con il sostegno di teatri di bari/teatro kismet
Una donna e il suo atto di resistenza alla perdita in uno scenario di grottesca desolazione beckettiana. La consolazione della vita a prendere forma tra ricordi, apparizioni, visioni. Allestisce rituali privati di esorcismo, patti di tregua. Mai abbastanza, però, mai sufficienti. Le domande restano, sacre e misteriose. Come litanie. Come preghiere. Come candele votive. Come volti di Dio che giocano a nascondino.
“Dio è amore… dolci misericordie… diverse ogni mattina…”. Qualcosa le dice che dovrebbe scendere a patti, cedere, che c’è qualcuno che veglia, una ragione, un sentimento delle cose, una distesa di acqua beata che l’aspetta, che aspetta tutti, tutti quelli che ha amato, meglio di qui, meglio della carne spezzata di qui, della carne debole schiacciata sotto le pietre, dei corpi a terra di quelli che ama, delle ossa rotte, dei pezzi di parole che restano e non significano niente, “Dio è amore… dolci misericordie… diverse ogni mattina…”, e allora vorrebbe cedere, lasciarsi accomodare tra le braccia luminose di questa consolazione.
Guarda avanti, dove tutti i corpi che ama non ci stanno più. Guarda indietro, dove ballava nella stanza grande fino a perdere il fiato e mamma passava senza fare rumore, dove i vestiti erano a fiori e i sorrisi non finivano mai. Il presente, questo eterno presente assoluto conosceva, e basta.
“Cosa?… chi?… non importa… continuare… Dio è amore… dolci misericordie… diverse ogni mattina…”.

Dedicato a Arnaldo, Nico, Nino, miei corpi cari.

Teatro Kismet
il 05/03/2017 h 21.00


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