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"Il barbiere di Siviglia" con l'Orchestra sinfonica della città Metropolitana di Bari in scena al Teatro Mercadante

Dopo 45 anni torna la Grande Opera al Teatro Mercadante di Altamura, restaurato e restituito alla città nel 2014 dopo un quarto di secolo di chiusura, dal 1990. Nel 1973 con l’esecuzione del lavoro di Saverio Mercadante “Elisa e Claudio” è calato il sipario sull’Opera. E si rialza sabato 23 marzo, alle ore 21.00, con “Il Barbiere di Siviglia”, con accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica della Città metropolitana di Bari e la regia di Luigi Travaglio. Pure nel 1973 ad eseguire fu l’Orchestra dell’allora Provincia. Corsi e ricorsi storici che il Teatro Mercadante ha voluto sottolineare con la realizzazione di una locandina storicizzata, stampata appositamente dall’Antica Tipografia Portoghese, un museo dell’arte tipografica con macchine perfettamente funzionanti e stampa a caratteri mobili.

Presentazione Spettacolo

SABATO 23 MARZO ore 21,00

Orchestra Sinfonica Città Metropolitana di Bari in "IL BARBIERE DI SIVIGLIA" melodramma buffo musica di Gioacchino Rossini, libretto di Cesare Sterbini (Prima esecuzione: Roma, Teatro Argentina, 20 febbraio 1816)

con: Il Conte d’Almaviva - Nico Franchini; Don Bartolo - Domenico Colaianni; Rosina - Gaia Petrone; Figaro - Marcello Rosiello; Don Basilio - Marco Pauluzzo; Berta - Anna Maria Stella Pansini; Fiorello - Vincenzo Parziale; Ambrogio - Silvano Picerno.

Direttore d’orchestra Giovanni Rinaldi.

Coro Maschile Mercadante diretto dal M.° Alfredo Luigi Cornacchia.

Balletto in collaborazione con Ecole d’Etoile di Mariagrazia Continisio - Coreografie Francesco Colonna

Maestri collaboratori: Barbara Rinero, Stefania Paparella

Consulenza artistica  Loriana Castellano.

Regia, scene e luci di Luigi Travaglio

Scene Damiano Pastoressa - Disegno luci Giuseppe Ruggero - Costumi Shangrilà - Sarta Angela Gassi -

Produzione: Luigi Travaglio e Teatro Mercadante

Il barbiere di Siviglia è un’opera in due atti di Gioachino Rossini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell’opera era “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”. Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia, riscuotendo uno dei suoi maggiori successi. Rossini non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L’opera fu infatti scelta dal committente duca Francesco Sforza Cesarini che voleva un’opera per l’imminente carnevale. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello. Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l’opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione e diventando una delle opere più rappresentate al mondo.

Alla regia di stampo tradizionale non mancherà un tocco di innovazione e originalità, pur nel rispetto dei personaggi definiti con chiara ed efficace resa emotiva e drammaturgica. L’immagine scenica sarà anch’essa funzionale alla drammaturgia nella sua globalità: la scena del “Temporale”, ad esempio, sarà interpretata con movimenti coreografici aderenti la genialità compositiva di Rossini. Particolare attenzione sarà data agli effetti luce che costituiscono un elemento visivo fondamentale e caratterizzante per lo spettacolo in quanto di grande impatto emotivo per il pubblico. In sostanza tutto l’apparato scenico e registico sarà a servizio dell’opera per un risultato importante e credibile.

Luigi Travaglio


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