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"Chi e perché ha ucciso Aldo Moro": incontro con Gero Grassi

«Anche se la politica non vuole occuparsi del caso Moro, i suoi misteri sono destinati a rivelarsi nel corso del tempo». Con queste parole l'on. Gero Grassi ha commentato le rivelazioni di Enrico Rossi, ispettore di Polizia in pensione, a proposito di una lettera anonima scritta dall'uomo che era sul sellino posteriore dell'Honda di via Fani quando fu rapito il presidente Dc. Nella lettera si riporta che le Brigate Rosse sarebbero state "tutelate" dai servizi segreti italiani per agire indisturbate nella fase del rapimento, con molti particolari considerati attendibili. Queste novità, ha aggiunto Grassi, «sono sconvolgenti e mettono a tacere i detrattori della nuova Commissione d'inchiesta».

L'appuntamento di venerdì 28 marzo alle ore 18 all'Hotel Excelsior in via Giulio Petroni a Bari sarà la prima occasione pubblica nella quale affrontare e approfondire anche le ultime rivelazioni di questi giorni. Nel corso dell'incontro, insieme all'on. Gero Grassi, esporranno le loro testimonianze sulla figura di Aldo Moro e sui misteri del suo rapimento e della sua scomparsa anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, il candidato sindaco del centro-sinistra Antonio Decaro e il consigliere regionale del Partito democratico Michele Monno.

Non sarà tuttavia «un incontro in cui guardare soltanto al passato», ha sottolineato Michele Monno. «Nonostante siano trascorsi trentasei anni dalla sua scomparsa, infatti, egli rappresenta un'icona dei nostri giorni. Il suo volto sofferente fotografato nel covo dei brigatisti manifesta con evidenza tutta la sua straordinaria attualità. Aldo Moro è stato un martire dello Stato democratico; e nei tempi di grave crisi che stiamo affrontando, è attraverso il suo esempio che possiamo difendere quei valori che oggi vengono minacciati e per i quali egli si è immolato»

Per approfondimenti: www.michelemonno.it


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