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“Cibarsi", a Casamassima mostra di ceramica d’uso pugliese

Un percorso significativo attraverso la ceramica rustica conviviale di tradizione pugliese, per scoprire gli aspetti di questa produzione artigianale collegati all'alimentazione, alla conservazione e alla cottura degli alimenti della terra. Le sale di Palazzo Monacelle a Casamassima ospitano dal 6 maggio al 28 giugno 2015, la mostra "Cibarsi", promossa nell'ambito del progetto di valorizzazione territoriale "SAC - Opere fuori contesto" che prevede la realizzazione di mostre temporanee presso i comuni di Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Turi e Sammichele di Bari.

La mostra sulla ceramica d'uso pugliese accende i riflettori sul rapporto quotidiano che intercorre tra l'uomo e l'alimentazione e si inserisce nel dibattito dell'Expo 2015 sul tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita". Il percorso espositivo integra, con testimonianze materiali provenienti dalla Collezione Vestita, il laboratorio didattico dedicato ai prodotti della terra allestito presso Palazzo Monacelle.

La ceramica d'uso di Grottaglie vanta una storia plurisecolare, durante la quale ha sviluppato un repertorio tipologico e morfologico particolarmente articolato, a seguito dei rapporti e degli scambi intervenuti nei secoli tra le aree regionali vicine.
Questa produzione comprende una vasta gamma di manufatti destinati alla conservazione di liquidi e alimenti ed oltremodo a funzioni devozionali o decorative.
Tra le forme più caratteristiche e ricorrenti, alcune si sono particolarmente radicate, nel tempo, nella produzione meridionale: il capasone, contenitore di grandi dimensioni per la conservazione del vino; il vummile, per bere l'acqua direttamente dal recipiente; il pi­tale, per conservare l'olio; la minzana, per prelevare e trasportare l' acqua; il trim­mone, per contenere olio, vino o aceto; il limmu, per tenere a bagno le verdure ed i legumi.

Un cenno particolare merita la tipica brocca grottagliese, deno­minata "srulu", profondamente radicata nella tradizione ceramica locale. È una brocca da vino monoansata con bocca trilobata, lavorata prevalentemente con terra poco depurata e rive­stita da smalti tendenti all'avorio e ricca di varietà delle decorazioni che rappresentano un vero e proprio documento storico e iconografico del tempo. Tali decorazioni documentano la presenza di maestranze di grandissima competenza tecnica, capaci di rappresentare, con pochi tocchi e ra­pide pennellate, fiori, animali, paesaggi e personaggi resi nei colori tipici della ceramica grottagliese, quali l'az­zurro, il bruno manganese, l'ocra ed il verde marcio.
La ceramica d'uso del centro figulino jonico rappresenta una preziosa testimonianza sociale, economica e antropologica. In essa si riflettono usi, costumi, tradizioni, sistemi di lavorazione e arnesi da lavoro, cu­stoditi e tramandati di padre in figlio e che ancora oggi si producono all'interno dello storico Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie.

La collezione Vestita è una delle maggiori raccolte di ceramiche popolari e devozionali del meridione d'Italia. Nasce dalla passione di Mimmo Vestita, ceramista grottagliese, che nell'ultimo trentennio ha ricercato e messo insieme, con dedizione e competenza, una collezione ceramica unica nel suo genere.


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