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Concerto dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana di Bari nell'Auditorium Nino Rota

Giovedì 11 maggio, alle ore 20.00, nell’Auditorium “Nino Rota” a Bari si terrà un nuovo appuntamento con il ciclo di concerti dell’Orchestra Sinfonica della Città metropolitana di Bari dal titolo “Da Bari all’Europa 2.0. Il pianoforte di Ludwig” che vede la partecipazione dei pianisti vincitori del Concorso promosso dall’ICO di Bari in collaborazione con i Conservatori di musica pugliesi (“Niccolò Piccinni” di Bari, “Umberto Giordano” di Foggia, “Tito Schipa” di Lecce, “Nino Rota” di Monopoli, “Giovanni Paisiello” di Taranto).

(Ingresso a pagamento con biglietto unico € 5,00 e € 1,00 per studenti di ogni ordine e grado. Prevendita su piattaforma TicketOne.it).

Per il quarto appuntamento si esibirà il giovane pianista Alessandro Dilorenzo, studente del Conservatorio di Monopoli.

Il concerto, diretto dal maestro Francesco D’Arcangelo, si apre con un brano inedito con revisione dell’ICO di Bari a cura di Paolo Messa: si tratta della Sinfonia da Ercole al Termodontedi Niccolò Piccinni.

Il programma prosegue con Serenata di Ottorino Respighicompositore del Novecento storico italiano, e con il brano Al mare, dal mare, in prima esecuzione assoluta su commissione dell’ICO di Bari del compositore contemporaneo Federico Biscione, nell’ambito del ciclo “Di gente e di mari – Bari, storie di millenaria accoglienza.

L’evento si chiude con Ludwig van Beethoven e l’esecuzione del Concerto n. 4 in Sol, op. 58 per pianoforte e orchestra. Fu composto da Beethoven tra il 1805 e la fine dell’anno seguente, contestualmente alla Quinta Sinfonia e al Fidelio. Dedicata all’arciduca Rodolfo d’Austria, l’opera venne eseguita inizialmente in forma privata, con lo stesso autore al pianoforte, nel marzo 1807 a palazzo Lobkowitz e, successivamente, in pubblico il 22 dicembre 1808 al teatro An der Wien. Concepito in anni di pieno fervore creativo, il concerto op. 58 si discosta significativamente dal suo precedente, a partire dall’apertura del primo movimento (Allegro moderato), che Beethoven assegna per la prima volta al pianoforte, introducendo così un’innovazione formale notevole rispetto ai canoni tradizionali del concerto settecentesco. La breve entrata del solista, col suo peculiare inciso a note ribattute, viene prontamente ripresa e completata dall’orchestra, aprendo di lì la strada a un dialogo musicale con piacevoli sviluppi e brillanti contrasti.


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