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Cristina Donà celebra Robert Wyatt, Nick Drake e Nick Cave con le sue Sea Songs in largo Cattedrale a Monopoli

Cristina Donà, tra le più raffinate autrici e interpreti della canzone italiana, presenta il suo canzoniere dell’acqua «Sea Songs» per il Festival Ritratti, che promuove l’appuntamento domenica 26 agosto (ore 21, ingresso libero), in largo Cattedrale, a Monopoli, in collaborazione con Costa dei Trulli. L’artista, esplosa a metà degli anni Novanta sulla scena indie-rock per il suo piglio aggressivo che tanto ricorda PJ Harvey, proporrà intorno al tema dell’acqua alcuni dei suoi brani più celebri, tra i quali «Goccia», e le composizioni degli autori del cuore, a partire da Robert Wyatt, al quale renderà omaggio con «Sea Song» e «Maryan», per poi continuare con Nick Drake («Riverman» e «Way to Blue»), Nick Cave («The Weeping Song», «The Ship song») e toccare i grandi della canzone italiana, Paolo Conte («Onda su Onda»), Lucio Dalla («Com’è profondo il mare») e molti altri ancora.

Ad intessere le trame tra questi universi sonori, The Fishwreck, la band del batterista Cristiano Calcagnile che ha raccolto intorno a sé un gruppo di giovani leoni composto da Lorenzo Corti (chitarre e tastiere), Vincenzo Vasi (Theremin ed elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono e percussioni), Danilo Gallo (basso elettrico) e Gabriele Mitelli (tromba, flicorno ed elettronica).

«L’acqua è entrata spesso nelle mie canzoni - spiega Cristina Donà -  ed ho amato in modo viscerale alcuni brani degli artisti che hanno nutrito e idratato la mia vita artistica e personale. Mettere assieme la mia essenza liquida con la loro è per me motivo di grande felicità, farlo con musicisti di grande sensibilità e capacità artistica sarà un privilegio assoluto. Guaderemo fiumi impetuosi, cavalcheremo onde impossibili, ma sapremo anche godere della calma di una superficie sonora che cullerà come il grembo materno il nostro bisogno di appartenere agli elementi che ci costituiscono. La musica può farlo».

Quando a metà degli anni Novanta Cristina Donà si presentò sulle scene con l’album d’esordio «Tregua», colpì pubblico e critica per il suo rock livido e viscerale, nel quale si sposavano perfettamente la tradizione del songwriting e le spigolosità del rock di PJ Harvey e Liz Phair. Poi, una serie di dischi ragionati e al tempo stesso costruiti con il cuore, i premi Tenco, le dichiarazioni di stima da ogni parte del mondo musicale, da Robert Wyatt a David Byrne. E il fluire di una musica alternativa, italiana, ma da esportazione. Sono passati ventuno anni dal disco del debutto, quando la cantautrice milanese incarnò perfettamente il clima del periodo, nel quale erano esplosi gli Afterhours di Manuel Agnelli, suo amico e primo produttore, i Subsonica, gli Almamegretta i 99 Posse, i Marlene Kuntz. E Carmen Consoli, la cantantessa con la quale Cristina Donà continua a condividere lo scettro di regina della scena musicale italiana al femminile. E a rappresentare un esempio davvero raro di poesia, pronunciata con album raffinati, ma anche attraverso il teatro, i libri e tanti progetti trasversali.

Il Festival Ritratti di Monopoli è diretto da Massimo Felici e Antonia Valente ed è inserito nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro.


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