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Al Galleria di Bari il biopic dedicato al poeta della canzone italiana "Fabrizio De Andrè. Principe libero"

Martedì 23 gennaio e mercoledì 24 (doppio spettacolo alle 17 e alle 20,45) arriva al Multicinema Galleria di Bari (Corso Italia 15, infotel: 080.521.45.63) «Fabrizio De André. Principe libero», il biopic diretto da Luca Facchini dedicato alla memoria del grande cantautore italiano, scomparso l'11 gennaio 1999 a soli 58 anni. Coprodotto da Rai Fiction e Bibi Film, scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci, Faber è interpretato da Luca Marinelli, e nel cast vi sono anche Valentina Bellé, Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi, con la partecipazione straordinaria diEnnio Fantastichini. Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le sue canzoni e un’opportunità straordinaria per godere di quella che Fernanda Pivano ha definito “la voce di Dio”.

“Principe” e “libero”, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria”, per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l’amore.

Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra «Fabrizio De André. Principe libero» è l’umana avventura del suo protagonista: dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio - sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber - e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco. Seguono i primi successi - Mina che porta in televisione la sua “Canzone di Marinella” -, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. Il film mette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.


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