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All'Abeliano va in scena "Don Quijote"

Compagnia Petrillo Danza - Cie Twain
DON QUIJOTE al teatro Abeliano il 25 febbraio ore 21.00
sperimentazioni sonore Loris Petrillo; musiche Loris Petrillo, Minkus e musiche tradizionali; consulenza drammaturgica Massimiliano Burini; disegno luci Loris Petrillo; testi Loris Petrillo; produzione AcT_Cie Twain 2015; con il sostegno del MiBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo; con il contributo di OfficinaTwain 14/16 Centro di Promozione Culturale del Territorio - Regione Lazio; in collaborazione con La Fabbrica dell'Attore/Teatro Vascello - Roma
interpreti Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo, Adrien Ursulet
coreografia e regia LORIS PETRILLO

Quella di Don Quijote è una follia sana. Spinta da un impulso interiore che ne deforma la realtà, tanta è la voglia di cambiarla. Il "folle" cavaliere ci mostra il problema di fondo dell'esistenza, cioè la delusione che l'uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla l'immaginazione, la fantasia, le proprie aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con cui l'uomo si identifica. Non è quindi difficile immaginarci come lui, oggi. Eterni cavalieri che combattono quotidianamente con i mulini a vento di una società decadente. Il Coraggio di Don Quijote, si divide e si abbatte nell'opera di Cervantes che presenta nella prima parte un uomo che cerca di trasformare la realtà secondo i suoi sogni, mentre nella seconda si sente obbligato ad accettarla. Se nella prima parte Don Quijote si ingannava, nella seconda viene ingannato. Il Don Quijote contemporaneo è un uomo che viene illuso, deluso, ingannato e si trasforma da sognatore ironico e spensierato in un personaggio tragico, che prima di dichiararsi risanato e pentito, e dunque vinto, sul letto di morte, esclama, come un mistico: “io sono nato per vivere morendo".

INFO

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