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Primo appuntamento a Bari con "Tu non conosci il Sud-E la chiamano estate"

Tre appuntamenti estivi per Tu non conosci il Sud. Il 28 luglio a Bari, l’8 agosto a Monopoli e il 21 settembre nuovamente a Bari, andrà in scena “Tu non conosci il Sud. E la chiamano estate”, ideato e organizzato dall’associazione Tu non conosci il Sud in collaborazione con la libreria Laterza e l’associazione Veluvre – Visioni Culturali.

Un percorso iniziato nel 2014, quello di Tu non conosci il Sud, che ha poi assunto diverse forme (quella della rassegna multidisciplinare in primis, andata in scena a Bari Matera, Otranto, e poi di nuovo Matera) e che ha avuto e conserva l’ambizione di non cristallizzarsi in forme definite. Un percorso che è cresciuto e cambiato, che si è evoluto in relazione a tutti gli appuntamenti via via realizzati, e si è arricchito nell’incontro del 29 giugno scorso nella libreria Laterza con tante voci a raccontare e interrogarsi sul nostro Sud. La rassegna si è quindi trasformata in un progetto più ampio sino a diventare un'associazione che porta lo stesso nome. L’associazione vuole promuovere incontri e discussioni, conoscenza e relazioni, utilizzando i linguaggi e gli strumenti che di volta in volta appariranno i più efficaci per animare un laboratorio di riflessione partecipato sulla cultura del Sud (e non solo a Sud), attuando quell’idea di cittadinanza culturale dalla quale siamo partiti.

Il primo appuntamento di “Tu non conosci il Sud - E la chiamano estate”  è quello con Nicola Lagioia, giovedì 28 luglio, a Bari, ore 21, in una location d’eccezione, la terrazza di Santa Teresa dei Maschi, sede della Biblioteca della Città Metropolitana “De Gemmis” (strada Lamberti, 4), nella città vecchia. La terrazza riapre al pubblico, per l’occasione, dopo cinque anni, accogliendo lo scrittore barese, premio Strega nel 2015 col suo romanzo “La ferocia” (Einaudi ed.), in una conversazione con l’editore Alessandro Laterza e il giornalista e saggista Oscar Iarussi. Tema della serata è “Tu non conosci il Sud - Cartoline dall’irrealtà”.


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