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"Eraserhead, La mente che cancella", un film di David Lync in versione restaurata al Cinema Piccolo Garzia di Terlizzi

LA CINETECA DI BOLOGNA IN COLLABORAZIONE CON IL CINEMA PICCOLO GARZIA DI TERLIZZI VENERDI 22 SETTEMBRE ALLE ORE 21,15 PORTA AL CINEMA ERASERHEAD NELLA VERSIONE RESTAURATA DA CRITERION CON LA SUPERVISIONE DI DAVID LYNCH.

Autunno 1977  Eraserhead entra nel circuito dei midnight movies a New York , le proiezioni di mezzanotte il sabato sera. Rimarrà in programma in una sala del Greeniwch Village fino all’autunno del 1981. Il primo film di David Lynch era diventato di culto. Come il suo regista.

Una meditazione metafisica dall’ipnotica bellezza formale “Privo di una trama o di un personaggio convenzionali, Eraserhead ruota attorno a un giovane sognante e sdolcinato di nome Henry Spencer (Jack Nance) che vive con una pianta scarna e malnutrita in una stanza ammobiliata buia e squallida in un ambiente urbano degradato. Invitato a una cena di famiglia grottesca dall’ex fidanzata Mary, si scopre padre di un mostro illegittimo, una sorta di feto simile a un verme; Mary e l’ululante creatura prematura traslocano nell’appartamento di Henry. La creatura si ammala e le sue urla strazianti finiscono per causare la fuga di Mary nel mezzo di una notte piovosa. Henry tenta di prendersi cura del figlio. Non riuscendoci, distrugge il feto e di conseguenza se stesso e l’intero universo”. Così il critico Jonathan Rosenbaum riassume perfettamente il nucleo del film, prima di addentrarsi nella vastità dei temi messi in campo da David Lynch in questo suo esordio: “Storia lugubre, certo, ma gran parte del film è soprattutto una sardonica meditazione metafisica sui contenuti della mente di Henry: un paesaggio di fantasie, processi misteriosi e rumori industriali tenuti assieme da un mosaico di ossessioni riguardanti il sesso, le macchine, la biologia, la botanica, l’astronomia, la teologia, il tutto espresso in maniera non verbale.

E, se di trama si può parlare, essa è più che altro una commedia dell’assurdo, un incubo, più che una tragedia tormentata dall’angoscia. Percorso da un’ ipnotica bellezza formale e da un’originalissima forma di di umorismo nero , con ritmi meditativi che trasformano l’esile trama in una serie perpetua di scoperte  di rivelazioni, Eraserhead è un capolavoro sui generis che la maggior parte degli spettatori e dei critici non ha mai saputo bene come prendere”.

5 anni di lavorazione

Il film venne realizzato tra diverse traversie: l’American Film Institute, che aveva accettato di produrre un cortometraggio, smise di fornire la pellicola una volta intuito che il film si stava trasformando in un lungometraggio. C’erano poi gli impegni lavorativi dei membri della troupe, a partire dallo stesso Lynch. Alla fine Eraserhead vide la luce 5 anni dopo l’inizio delle riprese, nel maggio del 1972.

Nell’autunno del 1977, grazie all’intuito del distributore Ben Barenholtz, entrerà nel circuito delle proiezioni di mezzanotte a New York. A quel punto, come ha ricordato Michel Chion nel suo libro dedicato a David Lynch, “il film diventa un oggetto unico, anche per coloro che non l’hanno mai visto, ma ne hanno sentito parlare in termini stupefatti”.

Il film preferito di Stanley Kubrick

Tra i tanti ammiratori di Eraserhead , uno spicca tra tutti: Stanley Kubrick . È lo stesso Lynch a raccontarlo: “Kubrick mi fece il complimento più bello. Poco prima di iniziare le riprese di The Elephant Man , in Inghilterra, arrivarono sul set alcuni tizi della Lucas Films. Si erano fermati a far visita a Jonathan Sanger ed erano passati a salutarmi. Stavamo chiacchierando all’entrata dei Lee international

Studios, a Wembley, quando a un certo punto dissero: “Siamo felici di averti incontrato, David, perché l’altra sera eravamo a Elstree con Kubrick. Abbiamo discusso un po’, e poi lui ci ha chiesto: «Ragazzi, stasera vi va di venire a casa mia a vedere il mio film preferito ?»”.“Certamente!” risposero; ci andarono, e il film in questione era Eraserhead . Per me fu una botta di euforia, poiché ritengo che Kubrick sia uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Praticamente ognuno dei suoi film sta nella mia top ten”.


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