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Lo spettacolo “Con il vostro irridente silenzio” con Fabrizio Gifuni al Teatro Piccinni

Giovedì 24 febbraio a Foggia (Teatro Giordano) per la stagione teatrale del Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese è in programma lo spettacolo fuori abbonamento “Con il vostro irridente silenzio” con Fabrizio Gifuni che questo pomeriggio, martedì 22 febbraio alle ore 18.30 nella Sala Fedora del Teatro Giordano incontrerà il pubblico in un appuntamento moderato dal giornalista Enrico Ciccarelli. L’incontro sarà trasmesso anche in streaming sulla pagina Facebook Teatro Umberto Giordano Official. Lo spettacolo si sposterà quindi a Bari per la stagione del Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese sabato 26 febbraio (Teatro Piccinni), sempre in fuori abbonamento.

Quello che andrà in scena sarà uno studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro, di cui è ideatore, drammaturgo e interprete Fabrizio Gifuni che, dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

Per lo spettacolo “Con il vostro irridente silenzio” sia a Foggia sia a Bari sono disponibili biglietti ridotti per gli abbonati alle stagioni teatrali realizzate in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Info: www.teatropubblicopugliese.it

SCHEDA SPETTACOLO

Fabrizio Gifuni

CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO

Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro

Ideazione, drammaturgia e interpretazione di FABRIZIO GIFUNI

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.


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