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La Commedia degli Equivoci dei Fatti d’Arte in scena al Teatro Traetta di Bitonto

Fatti d’Arte, compagnia pugliese attiva da più di dieci anni, dedica parte della sua ricerca teatrale e della sua attività formativa e performativa a William Shakespeare; riflettendo sulla contemporaneità del drammaturgo inglese porta in scena, al Teatro Traetta di Bitonto, venerdì 20, sabato 21 aprile alle ore 21.00 e domenica 22 aprile alle ore 18.00 La commedia degli equivoci diretta da Raffaele Romita. La trasposizione di una delle opere d’esordio del Bardo - scritta tra il 1589 e il 1594 -  si inserisce all’interno del progetto, promosso dalla stessa compagnia bitontina e l’Assessorato al Marketing territoriale - Turismo - Festival - Eventi - Governo partecipato - Polizia municipale del Comune di Bitonto giunta alla sua sesta edizione: www.shakespeare6, un’iniziativa che porterà nella cittadina del nord-barese spettacoli dal vivo e proiezioni, incontri letterari e incursioni urbane di visual art da lunedì 16 a domenica 22 aprile.

Il drammaturgo inglese “Non appartenne a un'epoca, ma a tutti i tempi" per usare le parole di Ben Jonson, dopo oltre quattro secoli dalla nascita, con la straordinaria energia creativa e la vastità della sua produzione, non cessa di stupirci per la complessità, la bellezza, la varietà e la modernità dei personaggi e delle trame.

La commedia degli equivoci dei Fatti d’Arte è una mise en scène, tra stile bizarre e minimalista, che prende spunto dalla tradizione teatrale italiana legata alla produzione goldoniana. Con i piedi piantati nella tradizione drammaturgica elisabettiana e lo sguardo rivolto alla contemporaneità La commedia degli equivoci unisce ricerca filologica all’estro minimalista del regista Raffaele Romita e del costumista Franco Colamorea: un’ideazione registica e scenografica originale di uno dei grandi classici del teatro mondiale.

SINOSSI

“La commedia degli equivoci”

La commedia si svolge sullo sfondo della feroce rivalità tra le due città di Siracusa ed Efeso. Si apre con l'arresto di Egeone, mercante di Siracusa. Egeone, a cospetto di Solino, il duca di Efeso, gli racconta la storia del suo naufragio di molti anni prima, in cui furono dispersi la moglie Emilia, il figlio Antifolo, e il servo Dromio. Sia il figlio che il servo hanno un identico fratello gemello, che porta lo stesso nome, e che si è salvato dal naufragio. Nell'anno del loro diciottesimo compleanno, Egeone diede loro il permesso di partire per Efeso, alla ricerca dei gemelli perduti. Ma dei secondi Antifolo e Dromio non si sa più nulla. Cinque anni dopo, Egeone è partito alla volta di Efeso alla loro ricerca, ed ecco spiegato il motivo del viaggio.

Solino si commuove al racconto del vecchio Egeone e rimanda la sentenza di morte fino a sera, termine entro il quale Egeone dovrà trovare la somma di denaro per riscattare la propria vita. In realtà i due gemelli dispersi vivono ora ad Efeso, mentre gli altri due giungono ora nella città. La commedia degli errori vera e propria comincia nel momento in cui Adriana, moglie di Antifolo di Efeso e i conoscenti di questo e di Dromio di Efeso confondono le loro identità con i gemelli siracusani. Adriana, aiutata dalla sorella Luciana, decide di far legare i primi sospettando che siano usciti di senno.

Com'è ovvio, la presenza dei doppi a Efeso farà credere che si siano slegati, innescando il loro inseguimento, finché anche gli altri due riusciranno a liberarsi e fuggire. La commedia si risolve nel luogo dove Egeone è condotto al patibolo, dove i fratelli si incontrano e chiariscono le proprie vicende. Anche Emilia, la moglie perduta di Egeone, si scopre viva e vegeta. Infine, la condanna di Egeone è condonata e la famiglia si può finalmente riunire. 


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