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"Goodbye murat" di Nicola Signorile



Quanto la geometria di una città nuova ha saputo sopravvivere alle trasformazioni? Bari coltiva una mitologia del centro storico ottocentesco, il cosiddetto Murattiano.
E se ogni mitologia ha bisogno di racconti efferati, quello di Bari si chiama “boom edilizio”. In realtà la degenerazione del Borgo murattiano è precoce e le prime sopraelevazioni sono autorizzate già alla fine dell’Ottocento: il rifiuto dello stile neoclassico e le manifestazioni dell’eclettismo sono però considerati paradossalmente nell’immaginario collettivo l’espressione del medesimo, originario progetto. I rari esempi di architettura di qualità realizzati nella seconda metà del Novecento sono invece ignorati da qualsiasi azione di tutela. Eppure ad essi si guarda oggi come modelli per realizzare una città che abbia il coraggio della contemporaneità.

Con quattro autentiche “interviste impossibili” a Bruno Zevi, Vittorio Chiaia, Michele Cifarelli e Vittore Fiore sul tema del centro storico e del vincolo paesaggistico.
Giovedì 26 aprile alle ore 18,30
Quintiliano La Libreria presenta:


PERCHE' LO HAI FATTO?
Elvi Manfredi intervista Nicola Signorile, autore di GOODBYE MURAT

NICOLA SIGNORILE
Nicola Signorile vive tra Lipsia e Bari, dove è nato nel 1958. Giornalista e critico di architettura, ha condotto per 16 anni sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” la rubrica settimanale “Piazza grande”. Curatore di mostre e reportage sul paesaggio, ha pubblicato – fra l’altro – i volumi: Occhi sulla città. Architetti e architetture a Bari (2004), Atlante ’900. Per la tutela dell’architettura contemporanea a Bari (2009) e Diario Rossani. La difesa dello spazio pubblico e la privatizzazione della città (2014).


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