Eventi

L’arte si fa bellezza a Castellana Grotte, ciclo di conferenze "Leggiamo l'arte"

Un’immersione nella bellezza che l’arte figurativa trasforma in opportunità di conoscenza. Comincerà lunedì 13 febbraio, nella sala del centro studi “Michele Viterbo” a Castellana Grotte, “Leggiamo l’arte”, iniziativa promossa dal progetto “Librincircolo” con i patrocini del Comune di Castellana, dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e del Servizio Civile Universale. Tre conversazioni tra febbraio e aprile, introdotte e moderate dai giornalisti Serena Greco e Sebastiano Coletta, con i saluti istituzionali del sindaco di Castellana, Domi Ciliberti, e del consigliere con delega all’istruzione, Deanira Lippolis. Obiettivo far conoscere da vicino le opere d’arte e alcuni personaggi che hanno influenzato la storia, la letteratura e il modo di concepire la bellezza in Italia e in Europa. Quale spunto migliore del barocco, che eleva l’arte a spettacolo che stupisce e commuove? Ospite del primo incontro dal titolo “Barocco: la liberazione della forma”, il 13 febbraio alle 19, sarà il professor Nicola Troiani, già docente di storia dell’arte al liceo classico “Domenico Morea” di Conversano. Eclettico e coinvolgente, Troiani guiderà il pubblico nella grande epoca del chiaroscuro, in cui l’arte si contrappone alla linearità geometrica, inventando disegni straordinari. L’accostamento di alcuni componimenti de “La Galeria” di Gian Battista Marino con opere d’arte coeve, appare essenziale per spiegare un periodo artistico, il ‘600, troppo a lungo sottovalutato. A sfiorare le corde più intime dell’animo umano, com’è noto, è la musica, espressione viva dell’arte per la sua capacità di evocare immagini ed emozioni. Presente in tantissime opere pittoriche, la musica sarà protagonista del secondo incontro, “Armonie tra arte e musica, da Tiziano a Kandinskij”, mercoledì 15 marzo, sempre alle 19. Relatrice la professoressa Candida De Toma, ottima docente di storia dell’arte al polo liceale conversanese “Simone - Morea”. Una lezione che unisce pittura e musica, binomio di grande valore che si ritrova, ad esempio, nel celebre “Concerto” dipinto da Tiziano Vecellio nel 1510-11 e conservato alla “Galleria degli Uffizi” di Firenze. Il ciclo si concluderà il 12 aprile, alle 19, con “L’arte nella storia: il primo strumento d’informazione”. Un inedito percorso a cura di Sebastiano Coletta, giornalista collaboratore della pagina di cultura e spettacoli de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, per guardare al ruolo dell’arte nelle società umane da una prospettiva diversa: si può dire, infatti, che l’arte sia stata il primo mezzo d’informazione della storia. Prima ancora di elaborare un linguaggio, l’uomo si è espresso attraverso le immagini ancora oggi presenti, per esempio, nelle grotte di Lascaux, in Francia. Dal valore dei colori all’importanza delle immagini come veicolo di contenuti informativi, passando per l’epoca classica e il medioevo, fino al rinascimento e ai periodi moderni. L’incontro varrà l’acquisizione di alcuni crediti formativi per i giornalisti iscritti all’Ordine. 


Si parla di