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Marco bardoscia live a contempo 2017 - "Tutti solo"

Contempo presenta Marco Bardoscia LIVE – “TUTTI SOLO”, un lavoro in totale solitudine nel quale esplora le varie sfaccettature del contrabasso.
8 Luglio 2017 – Sagrato della Cattedrale – Conversano (BA)
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In “Tutti Solo” il compositore e musicista salentino celebra, in una sorta di esercizio a corpo libero, il suono del suo strumento. Il contrabbasso è infatti il protagonista assoluto di questo album, il terzo della discografia a suo nome, pubblicato in tutto il mondo dall’etichetta belga Off - Record label. Un titolo eloquente: ”Tutti Solo”, per questo disco di inediti ad eccezione di due standard e un brano tradizionale.

Un lavoro in cui l’amore per il jazz tradizionale e per quello d’avanguardia, quello per la musica classica e quello per la melodia si affidano esclusivamente al suono acustico dello strumento e al suo abbraccio col musicista.

“Solo Contrebasse – Tutti Solo - come ci racconta lo stesso Bardoscia - è un disco composto da varie forme musicali. Ci sono dentro canzoni, improvvisazioni libere e composizioni originali che, a parte l’ultima traccia costruita con alcune sovraincisioni, ho scelto di registrare senza mai utilizzare overdubbing o pedali o elettronica, tutte cose con cui invece lavoro molto nei concerti. Nel disco ho scelto di portare in primo piano il suono nudo del contrabbasso, il mio respiro, il rumore e tutti i suoni dello strumento, le mie “smorfie”. Mi piaceva l’idea di entrare nell’universo del contrabbasso passando attraverso di me, come fosse un esercizio a corpo libero. Da un lato, il confronto puro con lo strumento, tanto da immaginare un abbraccio in cui siamo tutt’uno, col mio corpo che diventa cassa di risonanza, dall’altro mi son permesso di suonare qualcosa che non fosse urlata ma piuttosto sussurrata e confrontarmi così col mio io musicale più intimo”.

Hallelujah I Love Her So, uno dei due standard contenuti nel disco, è stato scelto come sigla di apertura dello speciale Ghiaccio Bollente di RAI 5 “Il Jazz Italiano per L'Aquila”, che documenta l’omonimo evento del 6 settembre 2015 in cui oltre 50.000 persone si sono riversate nelle strade del centro storico del capoluogo abruzzese.

Marco Bardoscia, contrabbassista e compositore salentino, è nato e cresciuto circondato dagli alberi di ulivo e dalla musica. Il nonno, liutaio, oltre a costruire e suonare chitarre e mandolini, faceva il “mandatario”, ossia scriveva e “consegnava” serenate su commissione in cambio di formaggio, vino o olio. E così, nelle notti d'estate passate nell'aia in campagna, Marco vinceva la paura del buio restando coi grandi che cantavano, suonavano e si raccontavano storie. Nel corso degli anni attraversa i canti di chiesa, i canti del maggio, i dischi dei fratelli maggiori, fino ad arrivare, solco dopo solco, all’incontro col Jazz e con ‘quel solo’ di contrabbasso che accende in lui una lampadina e una passione: “da grande farò gli assoli di contrabbasso! ”
Esordio al basso elettrico nella band dei fratelli maggiori. Poi il primo contrabbasso, il Conservatorio Tito Schipa di Lecce dove consegue il diploma sotto la guida del M° Leonardo Presicci. Studi classici e nelle orecchie sempre ‘quel solo’ e il jazz. Matura una grande passione per la musica Afroamericana e comincia a trascrivere i grandi maestri del jazz. Studia gli standards e al contempo colleziona esperienze musicali di vario tipo spaziando dal rock al pop, dalla musica etnica fino alla classica e al jazz. In equilibrio sulle quattro corde del suo strumento farà la conoscenza dei palcoscenici di molti festival in Italia, Belgio, Germania, Kosovo, Marocco, Olanda, Grecia, Turchia, Irlanda e Francia .
Nel 2002 frequenta le clinics di Umbria Jazz e vince il premio al talento assegnato del Berklee College of Music di Boston guadagnandosi così il palcoscenico di Umbria Jazz Winter.
Ha venti anni e vola a Parigi per inseguire un sogno che però non sta solo in un luogo. Torna a Lecce, poi Roma, di nuovo Lecce, di nuovo Roma fino a che, nel 2009, si stabilisce a Bruxelles. Da allora suona tutto, senza limitazioni di genere o stile, e la sua vita si divide tra Belgio e Italia con un’intensa attività compositiva, concertistica e discografica.

A partire dal 2004 è presente in una quarantina di incisioni. Tra le più recenti si segnalano, per la Parco della Musica Records, etichetta dell'Auditorium di Roma, l’album di Paolo Damiani Double Trio uscito a giugno 2015 e il secondo disco del collettivo Puglia Jazz Factory, di cui è fondatore e membro stabile, in uscita a breve sempre per Parco della Musica Records, un album che prosegue l'avventura cominciata nel 2012 col cd "From the Hell".
A proprio nome ha debuttato con "Opening" nel 2007 a cui ha fato seguito nel 2011 "The Dreamer" per My Favorite Records.

Il 2016 si è aperto con la partecipazione alla 23esima edizione di Umbria Jazz Winter, ad Orvieto, per tre concerti insieme a Paolo Fresu.


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