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La scrittrice Mariantonia Avati presenta 'Il Silenzio del Sabato'

Sabato 30 novembre dalle 16,00 presso l’auditorium dell'Ordine dei Farmacisti di Bari e BAT, appuntamento con la scrittrice Mariantonia Avati intervistata dalla giornalista Maristella Massari su 'Il Silenzio del Sabato'.
Un romanzo che conduce ad un’esplorazione lirica e commovente dell’identità femminile e che disegna con un tratto laico la figura di Maria nei momenti meno narrati e quindi sconosciuti, vibrando così sulla storia e riconducendo a un significato di madre universale attraverso l'esperienza dell'essere della donna.

Mariantonia Avati ricostruisce attraverso le pagine del suo romanzo un vuoto narrativo, è il caso di dire, di portata biblica. Non esistono, infatti, documenti canonici relativi alle 39 ore che seguirono la tumulazione del sepolcro di Cristo.

“Il libro nasce da una considerazione; in prossimità della Pasqua seguiamo le Letture ed essendo legata all’immagine di Maria ho dovuto notare che gli evangelisti hanno trascurato la sua immagine benché sia molto incisiva nei Vangeli, così mi sono chiesta come abbia vissuto quel tempo di cui non si sa nulla” - rende noto l’autrice.

'Il Silenzio del Sabato' rappresenta quindi un’opportunità per lasciarsi andare a momenti di riflessione intima che è anche il silenzio dell’attesa.

A seguito di una lunga e copiosa documentazione l’autrice sceglie di riempire quel buco narrativo attraverso l’immaginazione, concentrando la fantasia a perimetrare Maria e nuove figure femminile che si trovano accanto a Lei, Vergine e madre di un corpo dilaniato e sanguinante oltre che umiliato e deriso, per darle quel sostegno di cui Ella stessa sente di necessitare. Donne che la soccorrono per accettare il destino del figlio, ma anche la nuova maternità incarnata in Giovanni che Le viene affidato per incaricarla del ruolo di Madre del genere umano.

Ed è alla maternità che viene affidata la chiave d’accesso al cuore dell’opera; alla maternità nel ruolo che riveste al di sopra del suo significato biologico rappresentato nel suo unico sinonimo efficiente, quello di ‘vocazione femminile’.

La ricostruzione storica affidata alla fantasia di quei momenti di dolore che le Scritture hanno sublimato in un buco narrativo allora, diventa un messaggio civico attraverso cui la donna è invitata a riscoprire con sensibilità cattolica il suo potere antropologico e sociale


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