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'Meravigliosa Creatura', l'installazione di Mariantonietta Bagliato alla Galleria d'arte contemporanea Doppelgaenger

Stoffe come codice visivo, materiale umano come tracce per ritrovare parti di sé. È un lavoro che riguarda in profondità il corpo umano e la sua intima essenza, “discutendo” della sua meraviglia attraverso un'opera d'arte che ne esplora confini, linee, morbidezze, asperità e visioni. Tutto questo - e molto altro ancora - sarà «Meravigliosa Creatura», l'installazione dell'artista barese Mariantonietta Bagliato in esposizione alla Galleria d'arte contemporanea Doppelgaenger di Bari (Strada Verrone 8), da sabato 23 marzo a sabato 30. L'appuntamento nasce all'interno di Big Factory, uno dei segmenti del Bari International Gender Film Festival (promosso dalla Cooperativa AL.i.c.e), con il sostegno di MiBACT, SIAE (nell’ambito dell’iniziativa «S’Illumina-Copia privata per i giovani, per la cultura»),Comune di Bari Regione Puglia. Il vernissage di sabato 23 marzo partirà alle 19,30, ad ingresso libero. L'installazione è visitabile fino al 30 marzo, dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20.

È un evento che segna anche l'importante collaborazione tra BIG e Doppelgaenger, in una comunione d'intenti incentrata sulla sperimentazione e sulla promozione di un talento come quello di Mariantonietta Bagliato, classe 1985, la cui ricerca artistica trae le sue origini dal teatro di figura. Anche «Meravigliosa Creatura» affonda la sua caratterizzazione in quello che è lo stile principale del lavoro di Bagnato, caratterizzato da un uso sistematico di stoffe utilizzate come codice visivo e trasformate in sculture morbide, installazioni e disegni cuciti. «Questo lavoro - spiega l'artista - è impulsivo. Una intuizione che prende forma dall'istinto, dallo sguardo e sicuramente anche dall'odio e dall'amore. Siamo meravigliosamente corpo».

Un'opera che esplora il corpo umano e il suo “significante”, dunque, tramite un istinto che si tramuta in arte pura. «”Meravigliosa Creatura” - afferma il critico d'arte Gaia Valentino - è la rappresentazione degli istinti primordiali e animaleschi nascosti nel nostro ES (secondo Freud, l’istanza intrapsichica che “rappresenta la voce della natura dell’uomo”). Un’installazione nata d’istinto, in cui l’artista trasforma i corpi in volti, in un gioco estetico-surrealista dal forte gusto est europeo, rompendo il dualismo forzato di cui siamo figli: la separazione tra anima e corpo. Mariantonietta Bagliato ci pone davanti alla verità dell’impulso che alberga in ognuno di noi, guardando quei corpi come se fossero preziosi ritratti di famiglia: siamo tutti “meravigliose creature” a questo mondo, troppo spesso mortificati da inutili schemi antichi. I corpi fluidi si concretizzano nello sguardo, a volte amorevole, a volte sensuale, a volte aggressivo, in un collage di verità e concretezza materica che, con sentimento epicureo, fonde finalmente “soma” e “psychè” in un’unica entità libera, forte e aperta a tutte le esperienze della vita terrena».


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