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Nel Teatro Margherita di Bari la mostra 'On Board' organizzata dall’associazione PhEST

Si tinge di giallo l’estate pugliese con il ritorno di PhEST – See Beyond the Sea, il festival internazionale di fotografia, arte, musica e contaminazioni dal Mediterraneo che torna per il quarto anno consecutivo a Monopoli dal 6 settembre al 3 novembre prossimi. Sugli artisti che comporranno il cartellone delle mostre che quest’anno avranno come tema portante Religioni e Miti ancora massimo riserbo da parte del direttore artistico Giovanni Troilo e della curatrice fotografica Arianna Rinaldo.

Tra gli eventi annunciati nelle giornate inaugurali, il 7 settembre ci sarà il concerto gratuito dei C’mon Tigre in Largo Castello a Monopoli dove a farla da padroni saranno le sonorità Mediterranee contaminate da jazz, afrobeat, funk ed elettronica (scheda in allegato 1). E proprio di queste ore la sottoscrizione di un accordo con National Geographic per una delle mostre che saranno ospitare a Monopoli.

Ma PhEST – See Beyond the sea quest’anno è anche tanto altro. Dal 3 al 31 agosto, infatti, l’associazione PhEST porta a Bari la mostra On Board, ospitata all’interno del prestigiosissimo Teatro Margherita (ingresso libero) con gli artisti Federico Winer, Noelle Mason, Dario Agrimi e Jasmine Pignatelli. L’iniziativa è inserita all’interno del cartellone della “Festa del mare”, il programma degli appuntamenti promossi dal Comune di Bari con il sostegno e la collaborazione di Regione Puglia, Puglia Promozione e Teatro Pubblico Pugliese.

PhEST - See Beyond the Sea è un festival internazionale di fotografia, arte, musica e contaminazioni dal Mediterraneo che si tiene tutti gli anni a Monopoli e inaugurerà la sua quarta edizione il prossimo 6 settembre. Tra gli eventi annunciati nelle giornate inaugurali, il concerto gratuito dei C’mon Tigre a Largo Castello a Monopoli, e porta a Bari dal 3 al 31 agosto la mostra ON BOARD, ospitata nel Teatro Margherita dal 03 al 31 agosto (ingresso libero) con gli artisti Federico Winer, Noelle Mason, Dario Agrimi e Jasmine Pignatelli con la direzione artistica di PhEST.

ABOUT PhEST – SEE BEYOND THE SEA

PhEST, affidato alla direzione artistica di Giovanni Troilo, con la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e l’organizzazione dell’associazione PhEST, nasce dalla necessità di provare a restituire una voce propria alle mille identità che compongono il mare in mezzo alle terre, quella di ridefinire un immaginario proprio e nuovo.

La necessità non è quella di cucire la distanza che il Mediterraneo crea tra queste identità perché questo mare semmai le identità le crea e le pone in relazione, ma di ricucire la frattura tra il reale e la sua rappresentazione fuori dal teatro delle verità, dalla scena della verità che spesso l’Occidente è in grado di imbastire.

Quando le voci autrici di quell’immaginario statico sembrano perdersi e vacillare, emerge con chiarezza la necessità di ridefinire, rivedere in forma non assoluta, ma in forma eternamente cangiante. Nel momento in cui tutto sembra dunque meritare una nuova definizione, ci sembrava giusto ripartire da qui, dall’idea destabilizzante di una continua riscrittura del presente.

L’area geografica di interesse, mai davvero restrittiva e sempre pronta a modificarsi,
a estendersi, a focalizzarsi, coincide con la naturale panoramica di quello sguardo da qui, da Monopoli, dalla Puglia: il Mediterraneo, i Balcani, il Medio Oriente, l’Africa e oltre.

Questi sono gli spunti di partenza, scansando i dogmi e affidandosi poi all’infedeltà del mare.

Le mostre a Bari

Il porto deve la sua eccezionalità all’essere un luogo che non è più qualcosa e non già qualcos’altro, uno spazio neutro sospeso che pone in relazione, che unisce luoghi, culture, immaginari lontani.

Se Federico Winer con il suo Ultradistancia, prova a riportare luogo e parola sullo stesso piano di neutralità in un momento in cui quest’ultima sembra smarrita, i lavori di Agrimi e Pignatelli raccontano i porti come miraggio, come un nuovo luogo in cui si consuma la fragilità politica contemporanea, definendo un nuovo spazio di eccezione. E le radiografie di Noelle Mason pongono il porto, la frontiera come nuovo paradigma della bio-politica e la figura del rifugiato come elemento di crisi della finzione contemporanea della sovranità moderna.

Infine, una serie di cannocchiali gialli puntati verso il mare inviterà gli avventori ad avvicinarsi per scoprire un paesaggio inatteso in cui spazio e tempo si sospendono e si annullano per un istante.

IN CORSO A MONOPOLI “FELLINI – ROTA, VITE DA SET”

Dal 5 luglio scorso invece PhEST è a Monopoli al Castello Carlo V con la mostra "Fellini e Rota - Vite da Set", una nuova produzione in collaborazione con la Cineteca di Bologna, realizzata in occasione del 40° anniversario dalla scomparsa del Maestro Rota, che aveva un rapporto speciale con Monopoli e con la Puglia in generale. La mostra sarà aperta al pubblico sino al 1° settembre (orari: 10,30-13 | 16-21. Chiuso il lunedì) per lasciare poi il posto a PhEST 2019. L’allestimento prevede una ricca rassegna di fotografie dai set più celebri di Fellini, le musiche del maestro Nino Rota e alcuni estratti delle più celebri pellicole frutto dell’incontro di Fellini e Rota.

BIGLIETTERIA

Castello Carlo V

INTERO 5 euro
RIDOTTO A 4 euro (Gruppi superiori a 20 unità, residenti del comune di Monopoli)

RIDOTTO B 3 euro (da 6 a 18 anni)

GRATUITO fino a 5 anni, disabili, giornalisti accreditati


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