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Un accessorio fucsia esposto sul balcone: la manifestazione della lotta intersezionale a ogni forma di violenza

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, un giorno prima e quindi domenica 7 marzo - dalle ore 11:00 alle ore 13:00 si svolgerà un sit-in presso Largo Giannella (Bari) organizzato dalle associazioni femministe della città. 

Contestualmente invitiamo chi non potrà raggiungerci fisicamente e manifestare con noi a dimostrare il proprio sostegno alla causa esponendo dai propri balconi un indumento o un accessorio fucsia il colore scelto dal movimento femminista e transfemminista internazionale Non Una Di Meno come segno della lotta intersezionale a ogni forma di violenza maschile e patriarcale. 

La pandemia globale di SARS-Covid-19 ha acuito le discriminazioni sistemiche di cui le donne sono quotidianamente vittime. I dati sulla disoccupazione femminile, sulla disparità salariale, sui femminicidi e le violenze domestiche in pauroso aumento impongono una presa di posizione netta e una presenza in piazza dei nostri corpi, pur nel rispetto delle norme anti-contagio previste dalla legge, come ci hanno dimostrato nei mesi scorsi le sorelle polacche. 

Durante il sit-in saranno poste all'attenzione della cittadinanza le seguenti istanze: 

  • Lotta alla disoccupazione e alla povertà femminile – urgono riforme strutturali del welfare territoriale e del sistema economico. Chiediamo l'abolizione dell'IVA al 22% sugli assorbenti e che il Recovery Fund venga utilizzato per progetti lavorativi di inclusione ed empowerment femminile.  
  • Contrasto ai femminicidi e alla violenza domestica – chiediamo l'aumento sul territorio di centri anti-violenza, uniche strutture attualmente responsabili dell'assistenza e del recupero psicologico, sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e dei figli minori, oltre a rivendicare un aumento dei fondi regionali a essi destinati. 
  • Colmare il vuoto politico e di rappresentanza, sia nel governo nazionale che regionale – dopo che alle ultime elezioni regionali il governatore della Puglia si è reso protagonista di un inutile e imbarazzante braccio di ferro con il Governo centrale, a causa del mancato adeguamento ai principi relativi  alla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell'accesso alle cariche elettive per le elezioni dei consigli regionali. Assistiamo con rammarico a un consiglio regionale in cui le donne sono marginalizzate, escluse o fungono da mero accessorio decorativo, così come nel governo nazionale. Rivendichiamo come indispensabili la presenza e partecipazione attiva delle donne in politica. 
  • Diritto all’aborto libero, sicuro e informato. Basta medici obiettori, basta manifesti contro l'aborto che rivendicano una libertà di espressione fuorviante e mendace: sui nostri corpi decidiamo noi e la legge 194 va rispettata e difesa con l'aumento di consultori e presidi medici sul territorio. 
  • Diritto all'esistenza per le sorelle trans, che in questo periodo soffrono particolarmente la solitudine e la marginalizzazione; rivendichiamo con e per loro il diritto al lavoro, pari diritti e pari dignità per la piena realizzazione di sé stesse, secondo la propria identità di genere.   
  • Diritto a una piena e consapevole educazione affettiva e sessuale che siano educazione al piacere, all'introspezione, alla comunicazione, al consenso e al rispetto al di là di qualunque stereotipo di genere. 

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