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'U Muschittíeri', nell'associazione 'In S'cena' di Bari 'l'ultima opera cinematografica del regista barese Vito Palumbo

Giovedì 20 dicembrealle 21, nella sede dell'associazione «In S'cena» di Bari (via Omodeo 5, ingresso libero) sarà proiettata l'ultima opera cinematografica del regista barese Vito Palumbo, tra i docenti dell'Accademia diretta da Dedi Rutigliano. «U Muschittíeri» è un cortometraggio ispirato alla vita di Giovanni Falcone bambino, prodotto da Recplay, Intergea e Beagle Media, in coproduzione con Rai Cinema, con il supporto del Mibac e Apulia Film Commission, e con il patrocinio morale della Fondazione Falcone e del Comune di Palermo.

Incentrato su un ricordo di infanzia del magistrato Giovanni Falcone, l’opera filmica racconta la storia di lui bambino che lotta per superare le sue paure, alla pari di qualsiasi bimbo, ed è nelle intenzioni del regista il tentativo di avvicinare Falcone alle nuove generazioni, “smitizzando” il personaggio e lasciando che ciascuno di noi possa immedesimarsi in quel bambino, facendoci credere e sperare che una tale storia di coraggio e umanità possa ripetersi.

Il Cast
Ad interpretare il piccolo Giovanni Falcone è Gabriele Provenzano, già presente ne «La mafia uccide solo d’estate 2»; accanto a lui, nei panni di Maria Falcone, la piccola Daria Civilleri. Nei ruoli dei genitori di Giovanni, due attori di grande prestigio come David Coco(L’uomo di vetroIl cacciatore) e Simona Cavallari (Il capo dei CapiSquadra antimafia–Palermo oggi) . Direttore della fotografia è il maestro Daniele Ciprì (E’ stato il figlioLa buca)
 
La Sinossi
Palermo, 1946. Giovanni è un bambino di sette anni, con la passione per “I tre moschettieri” e una terribile paura del buio. La vigilia dell’Immacolata, suo padre Arturo gli svela in anteprima lo splendido presepe di famiglia. Giovanni rimane impressionato dal “Guercio”, inquietante statuina, raffigurante un pastore dalla faccia rubizza e dall’aspetto minaccioso: un orco che si aggira tra i placidi e angelici migranti che vanno a rendere omaggio al Bambinello. Dopo un omicidio per strada, in città, Giovanni intuisce che anche il padre, responsabile dell’Ufficio Igiene e Prevenzione del Comune, è minacciato per via di un permesso che non vuole rilasciare. Così, come un eroico moschettiere armato di spada di legno, cappello e pettorina crociata, vigila sul presepe in un clima di tensione mista a gioco. Il secondo omicidio per mano ignota nelle strade di Palermo non lascia dubbi al bambino: suo padre è davvero in pericolo e il grande manovratore è il Guercio.

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