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“Una bestia sulla luna” di Richard Kalinoski in scena al Teatro Kismet

“Una bestia sulla luna” è il testo più famoso di Richard Kalinoski, pluripremiato drammaturgo e regista residente all’Università del Wisconsin Oshkosh, debuttato nel 2005 in quelle inesauribili officine creative di Off-Broadway e poi tradotto in decine di lingue per essere rappresentato in mezzo mondo.  Fondazione Teatro Due e Centro Teatrale Bresciano mettono insieme le forze per entrare nelle vite sfregiate di due sopravvissuti al genocidio armeno di un secolo fa, affidandone la regia ad Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi e con Alberto Mancioppi, Fulvio Pepe e Luigi Bignone.

“Una bestia sulla luna” è in scena sabato 15 dicembre e domenica 16 dicembre alle ore 21 al Teatro Kismet, nell’ambito della stagione “Farsi Mondo”, a cura di Teresa Ludovico.

La storia - Milwaukee, 1921. Aram Tomasian è fuggito dal genocidio Armeno in cui sono stati assassinati tutti i membri della sua famiglia. Rimasto orfano, vuole continuare la sua discendenza in America, ricostruirsi una famiglia. Sposa per procura una giovane Armena, Seta. Ma a volte la vita prende una strada diversa…Ne nascerà una storia d’amore difficile, in bilico tra conflitti e silenzi, tradizione e voglia di cambiamento, dolore del passato e speranze per il futuro. La storia di Aram e Seta è narrata come un ricordo attraverso le parole del loro figlio adottivo che, settantenne, racconta la sua vicenda e quella dei genitori, inevitabilmente legate alla storia tragica del genocidio Armeno.
Messo in scena in tutto il mondo e vincitore di cinque Molières in Francia, questo testo ci parla di esilio e di rifugiati, sul filo del dolore del passato e la speranza di un futuro da costruire.

NOTE DI REGIA

Quando Elisabetta Pozzi mi ha proposto di lavorare a questo testo ho avuto un tuffo al cuore: io di famiglia in parte turca, di tradizione ebraica, un po’ sempre in esilio, messo di fronte a un tema, a una tradizione che in qualche modo mi sono vicine e che narrano di fatti tremendi, forse di colpe anche dei miei bisnonni… insomma una sfida. L’occasione però è di poter riaprire una ferita della storia, riparlarne, riscoprire che cosa è accaduto, tutto attraverso una relazione tra un uomo e una donna, una relazione che nasce dal dolore, una relazione che forse non sarebbe dovuta nascere, ma che nella sua genesi porta il desiderio di conservare una storia e una tradizione che si stava cercando di eliminare: quella Armena. Ecco allora che un amore costruito per procura può invece dar vita ad una speciale famiglia e parlarci di salvezza e amore per l’altro. Sullo sfondo però la tragedia del genocidio Armeno, ancora troppo dimenticato.                            
Andrea Chiodi


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