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Venere - Adone e Tarzan ragazzo selvaggio in scena nel week-end al Teatro Kismet di Bari

La scoperta della propria identità che ricalca un celebre poemetto di Shakespeare. Il racconto delle origini del più famoso ‘uomo della giungla’, eroe esotico amato da grandi e piccini. Un doppio appuntamento per il pubblico di tutte le età va in scena nel week-end al Teatro Kismet di Bari (strada San Giorgio martire 22/F) con due coproduzioni di Teatri di Bari.

Sabato 4 dicembre alle ore 21 in scena Venere / Adone (produzione Compagnia Licia Lanera | Teatri di Bari). Danilo Giuva, partendo dalla celebre opera del drammaturgo inglese, incentra la pièce di cui è interprete su fatti d’amore, sulla natura e sull’incapacità di stare con disinvoltura nel proprio. Un lavoro che “Parla, dunque, anche di omosessualità – spiega Giuva - Ho voluto parlarne non riferendomi allo status sociale, ma al cortocircuito tutto personale dei primi momenti, alla difficoltà di spiegarsi, alla fatica della lotta interna, all’incompiutezza, appunto, che caratterizza la maggior parte dei primi amori vissuti in questa condizione, al desiderio che resta quasi sempre inespresso, nelle prime battute, per la natura della condizione in cui nascono”. Lo spettacolo rientra nella Stagione 2021.22 ‘Tutto Cambia’ del Kismet, a cura di Teresa Ludovico. Al termine è in programma l’incontro con lo spettatore critico: il giornalista Pasquale Attolico, introdotto da Massimino De Febe, dialogherà con l'interprete dello spettacolo Danilo Giuva.

Domenica 5 dicembre ci spostiamo invece alle ore 18 nei meandri della giungla tropicale per riscoprire la storia di Tarzan ragazzo selvaggio (produzione Teatri di Bari | Inti, a partire da 8 anni). Dopo il successo di Zanna Bianca (Premio Eolo 2O19 come Miglior Spettacolo) Luigi D’Elia e Francesco Niccolini tornano a confrontarsi con un capolavoro ‘selvaggio’ della letteratura nel nuovo appuntamento della Stagione Famiglie a teatro del Kismet. Tarzan ragazzo selvaggio si libera della tradizione hollywoodiana, non ci sono alligatori uccisi dopo lunghe e pericolose nuotate, Cita – meglio dirselo subito – non esiste, e il rapporto con Jane è molto più complicato: la base del racconto teatrale è Tarzan of the Apes di Edgar Rice Burroughs. Il primo romanzo dell’infinita saga di Tarzan (scritto poco prima dello scoppio della Grande Guerra) si mescola alla scrittura scolpita nel legno dei due autori, ma anche a ll Ragazzo selvaggio di Truffaut, Cuore di Tenebra di Conrad e la Londra povera e disperata descritta da Jack London nel suo Popolo dell’Abisso.

Biglietti disponibili al botteghino del Teatro Kismet e sul circuito Vivaticket.com. Per info 335 805 22 11 – 080 579 76 67. Botteghino del Kismet (strada San Giorgio martire 22 F, Bari) attivo dal martedì al venerdì ore 10:30-12:30/16:30-19:00 e due ore prima dello spettacolo.

 

SCHEDE SPETTACOLI

Compagnia Licia Lanera/Teatri di Bari

Venere / Adone

da William Shakespeare drammaturgia di Danilo Giuva e Annalisa Calice

con Danilo Giuva regia e spazio Danilo Giuva

luci Cristian Allegrini organizzazione Silvia Milani assistente alla regia Annalisa Calice

consulenza artistica Valerio Peroni ed Alice Occhiali – Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teatret foto Clarissa Lapolla

con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale” 2021

Teatri di Bari | Inti

Tarzan ragazzo selvaggio

di FRANCESCO NICCOLINI e LUIGI D’ELIA

molto liberamente ispirato a Tarzan of the Apes di EDGAR RICE BURROUGHS

con LUIGI D’ELIA spazio scenico DENI BIANCO e LUIGI D’ELIA regia di FRANCESCO NICCOLINI e LUIGI

D’ELIA foto

ELIANA MANCA

con il sostegno di GIALLO MARE MINIMAL TEATRO EMPOLI nell’ambito del progetto

“Residenze” Art. 43

MIBACT-REGIONE TOSCANA

(Da 8 anni)

Esistono pochi casi reali di bambini cresciuti da soli nella natura o allevati dagli animali. È accaduto che siamo stati cresciuti da lupi, cani, scimmie, animali della Savana. Le loro storie si perdono nel tempo tra cronaca e leggenda, tra sogno e realtà, ma qui abbiamo il dono del teatro che fa esistere per un’ora nel rito antico e carnale del racconto, del corpo dell’attore e del respiro del pubblico la storia un bambino rimasto orfano nella foresta del Congo e cresciuto volando da un albero all’altro come le scimmie.

Tarzan, era lo strano verso che facevano le scimmie per chiamarlo o indicarlo. Che nella loro lingua, perché ogni animale ha una sua lingua e un suo canto, voleva dire pelle bianca. Questo spettacolo, nato durante la più importante crisi sanitaria e ambientale del nostro tempo, racconta la sua storia, nuda e cruda, senza nessuna concessione alle promesse degli adulti e del progresso. Con il più grande amore per il mistero intoccabile della crescita, dell’umano e della nostra Terra. Tarzan ragazzo selvaggio si libera della tradizione hollywoodiana, non ci sono alligatori uccisi dopo lunghe e pericolose nuotate, Cita – meglio dirselo subito – non esiste, e il rapporto con Jane è molto più complicato: la base del racconto teatrale è Tarzan of the Apes di Edgar Rice Burroughs. ll primo romanzo dell’infinita saga di Tarzan (scritto poco prima dello scoppio della Grande Guerra) si mescola alla scrittura scolpita nel legno dei due autori, ma anche a ll Ragazzo selvaggio di Truffaut, Cuore di Tenebra di Conrad e la Londra povera e disperata descritta da Jack London nel suo Popolo dell’Abisso.

Dopo oltre 10 anni di ricerca sul racconto della natura selvaggia e dopo il loro Zanna Bianca (Premio Eolo 2O19, Miglior Spettacolo), D’Elia e Niccolini tornano davanti ad un pubblico di ragazzi, un po’ più disincantati anche loro, ancora più realisti e con la testarda convinzione che ragazzi e adulti possano trovarsi insieme a vivere storie vere e selvagge senza nessuno sconto, senza paracadute e buonismi, senza compromessi.

 


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