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Massimo Verdastro in scena a Vallisa con "Eros e Priapo" di Gadda, arringa e memoriale sul Ventennio

Per la sezione «Visioni allegoriche: Gadda e Pirandello» della rassegna «Le direzioni del racconto» promossa dalla Compagnia Diaghilev, l’attore e regista Massimo Verdastro replica alla Vallisa di Bari, venerdì 25 (ore 21), sabato 26 (ore 21) e domenica 27 ottobre (ore 19), lo studio teatrale su Carlo Emilio Gadda, «Eros e Priapo, il libro delle furie», una coproduzione tra Diaghilev e Galleria Toledo di Napoli che prenderà forma scenica completa nel 2020.

Diviso tra saggio e “libro delle furie”, arringa e memoriale, narrazione e pamphlet, «Eros e Priapo»  è l’esplosivo contributo di Gadda all’“atto di conoscenza” che, solo, può garantire il riscatto dal male. Ed è, al contempo, una durissima condanna nei confronti della follia che per un ventennio ha soggiogato l'Italia. Scritto fra il 1944 e il 1945, respinto come «intollerabilmente osceno» da prestigiose riviste (con l'eccezione di «Officina», che ne accolse una sezione fra il 1955 e il 1956), e pubblicato solo nel 1967 in una redazione drasticamente rimaneggiata ed edulcorata, «Eros e Priapo» di Gadda appare nella sua autentica fisionomia grazie alla più recente scoperta dell’autografo: una vituperante invettiva contro Mussolini - il Priapo Maccherone Maramaldo - la sua foja, le sue turpi menzogne, la sua masnada predatrice e la sua claque di femmine fanatizzate. Ma, insieme, freudiano trattato di psicopatologia delle masse, autobiografia di un'intera nazione, micidiale requisitoria contro ogni abdicazione ai princìpi di Logos (cioè alla ratio e alla coscienza etica) e contro i tiranni di ogni tempo. E, soprattutto, vibrante monito a guardarsi dalle degenerazioni di Eros ‒ responsabili dei comportamenti della banda assassina così come dell'idolatria della moltitudine-femmina nei confronti del Gran Somaro Nocchiero ‒, a raffrenarle, a sublimarle in un impeto eroico o «impeto-disciplina». Nel compiere questa impresa - notificare il male e indicare la via di una possibile rinascita - Gadda non poteva che ricorrere a una lingua sontuosa e abnorme, che gareggia in audacia e insolenza con Porta, Belli, Aretino - e che la versione originale rivela ancor più violenta, sboccata e oltraggiosa.

Biglietti 5 euro (posto unico). Per informazioni e prenotazioni 333.1260425 e 347.1788446. Prevendita online sul circuito Vivaticket.


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