Salute

Assistenza sanitaria per adulti e bambini: all'ospedale Miulli un ambulatorio per i rifugiati ucraini

Nella struttura sarà presente anche un mediatore linguistico di lingua ucraina, affiancato da un operatore Caritas, che si metterà in ascolto sia di chi è giunto nelle nostre città sia di coloro che desiderano offrire ospitalità

Un ambulatorio per fornire assistenza sanitaria specialistica ai profughi ucraini. Ad attivarlo, l'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti. L’ambulatorio è promosso dalla Caritas Diocesana di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti con il sostegno dell’ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) e si avvarrà della collaborazione volontaria di tutto il personale medico e infermieristico dell’Ospedale Miulli nonché di tutti coloro che vorranno dare la propria disponibilità.

la struttura è aperta ogni martedì, dalle ore 14:00 alle 17:00, all’interno del poliambulatorio al piano 0 e nell’ambulatorio di pediatria al piano 4, e garantisce prestazioni cliniche specialistiche; prescrizioni terapeutiche; eventuali erogazioni dirette di farmaci; valutazioni pediatriche; rilascio di certificati in lingua italiana.

La Caritas, che si occupa di raccogliere le richieste dei cittadini ucraini, mette inoltre a disposizione caregiver e mediatori socio-linguistici per coloro che vengono assistiti dai medici del Miulli. La responsabilità del servizio ospedaliero è affidata alla Dott.ssa Angela Linzalone, coadiuvata dalla Dott.ssa Albachiara Muccio e dall’Ing. Vincenzo Del Buono.

"Tali spazi all’interno del Miulli - spiega l'ospedale in una nota - intendono essere un luogo di accoglienza e cura per coloro che non sono ancora in possesso di un regolare permesso di soggiorno e di coloro che, per motivi sociali, culturali ed economici, vengono ad essere privati della possibilità di avere accesso ad una assistenza sanitaria, con un’attenzione particolare per i bambini".

In ospedale sarà anche presente un mediatore linguistico di lingua ucraina, affiancato da un operatore Caritas, che si metterà in ascolto sia di chi è giunto nelle nostre città sia di coloro che desiderano offrire ospitalità, contributi e servizi a favore dei migranti. In questi mesi la diocesi ha raccolto la disponibilità di cento famiglie che, in modalità diversa, collaboreranno per le accoglienze.


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