Segnalazioni

Sanità Puglia, dalla legge di stabilità spiragli per i precari storici

La legge di stabilità 2017, precisamente il Ddl di Bilancio, nonostante il travaglio politico post-referendario è legge. L'articolo 1 del provvedimento è composto da 638 commi e tra le novità sanitarie è prevista la stabilizzazione dei precari del Ssn. Finalmente è possibile leggere, per la prima volta, dopo diverse soluzioni intraprese da vari governi , il termine "stabilizzazione". Approfondendo la lettura dello stesso, a decorrere dall'anno 2017, nell'ambito del finanziamento del Servizio sanitario nazionale è previsto un rimborso alle regioni per gli oneri derivanti dai processi di assunzione e stabilizzazione del personale del Servizio sanitario nazionale. Nello specifico, con l'applicazione del DPCM precari derogato con la legge di stabilità 2016, comma 543 dell'art. 1 della legge n.208 del 28 dicembre 2015, è possibile assumere e stabilizzare, per cui, i precari storici possono sperare in una definitiva assunzione. Ricordiamo che nella regione Puglia la stabilizzazione dei precari in sanità risale al lontano 2007, dove il governatore in carica trasformò tutti i contratti a tempo determinato e non solo, per chi aveva maturato o maturava i trentasei mesi di servizio nella stessa azienda sanitaria, in contratti a tempo indeterminato. Dal 2008 in poi nulla è cambiato, procedendo di proroga in proroga, nell'attesa di una probabile decisione che riconosca stabilmente tutti i professionisti della sanità pubblica. Un decreto, quello appena approvato, che riveste notevole importanza e che porta tutte le regioni a rivedere eventuali strategie per la risoluzione del precariato infermieristico, come anche, l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano NIF 2014/4231 per via delle proroghe infinite dei contratti a tempo determinato nel settore pubblico. Con l'ordinanza del Tribunale di Foggia, la Corte Costituzionale ha l'opportunità di risolvere l'annoso problema, dichiarando incostituzionali le norme che vietano la trasformazione giudiziaria dei contratti accordando i vincoli europei con quelli di contenimento della finanza pubblica, che sarebbero fuori controllo con i risarcimenti di tutti i precari nel pubblico impiego compreso quello sanitario. Come anche il rispetto dell'art. 97 comma 4 della Costituzione va letto nella sua interezza, precisamente, agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. E quindi, con il superamento dei trentasei mesi di servizio per mezzo di avviso pubblico (selezione per titoli) non viene rispettata la legge? Va ricordato che l'art. 97 comma 4 della Costituzione italiana, che disciplina le assunzioni nella PA tramite concorso pubblico, deve comunque rispettare l'art. 117 comma 1 della Costituzione il quale prevede che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato [70 e segg.] e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. (direttiva 1999/70/ce e giurisprudenza comunitaria). Il Tribunale di Foggia nella sua ordinanza solleva proprio questi due profili di incongruenza, per cui, si attende per il prossimo febbraio e marzo sviluppi della Corte di Giustizia. Nell'auspicio che il prossimo anno tutti i precari storici pongano fine alla loro incertezza lavorativa, auguri di Buon Anno. INFERMIERI PRECARI "STORICI"